Advertising - Pikta Studio

Advertising e Digital 2021, come adeguarsi a Internet

Per non rimanere indietro e offrire un advertising al passo coi tempi…

50 milioni di italiani: questa è la cifra raggiunta l’anno scorso degli utenti connessi, stando al report “Digital 2021” redatto da We Are Social e Hootsuite, rendendo chiaro più di ogni ragionevole dubbio quanto ormai la tecnologia sia impattante in ogni aspetto della vita. Anche in un paese come l’Italia, gravemente debilitato da fenomeni come il Digital Divide e un’età media della popolazione molto alta.

Digital 2021 ci aiuta, oltre i meri numeri, a capire quali possano essere i futuri trend e perciò, analizzandolo, si può capire come le web agency debbano muoversi per agevolare il mercato dei propri utenti e strutturare l’advertising da proporre.
Fattore decisivo, in questo ultimo anno, è naturalmente la pandemia e i susseguenti lockdown, che ci hanno fatto riconsiderare l’uso dei device da prettamente ludico a strettamente necessario per svolgere compiti per i quali, precedentemente, non li avremmo mai presi in considerazione.

L’eCommerce

Va così fatto notare il boom degli eCommerce, una branca di marketing finora molto sottovalutato – addirittura quasi osteggiato – dall’acquirente medio. Gli acquisti online, in questo 2020, hanno raggiunto un monte transizioni stimato a 33 milioni di euro, causando un aumento rispetto al precedente anno del 24% nei consumi di beni di prima necessità e dell’86% di crescita totale. Un mercato che si è aperto anche al segmento degli ultra-cinquantenni, che ha visto l’audience totale aumentare arrivando ad assestarsi al 20% degli acquirenti totali.

Ovviamente questi numeri devono essere di stimolo per strutturare campagne di advertising adeguate a raggiungere range di età finora tra i più trascurati dal mercato. Internet non è più un mondo dedicato ai soli giovani, ma è diventato un riferimento seguito da tutti indistintamente.

L’eGaming

Altro comparto tecnologico importante, ormai una vera e propria branca dell’industria dell’intrattenimento, è il fenomeno dell’eGaming. Si può notare dai dati, infatti, come l’81% degli utenti internet svolgano attività legate al Gaming, che ormai si è sdoganato da fenomeno per i soli affezionati e per ragazzini ed è diventato un mercato di massa, che va oltre la semplice attività ludica – con centinaia di giochi che offrono coinvolgenti tornei mondiali ed eventi esclusivi.
Basti citare la presentazione del nuovo album di Travis Scott avvenuta con un concerto online su Fortnite, fortunato battle royale game della Epic Games, o l’anteprima esclusiva di Star Wars IX visibile sempre sullo stesso gioco. Oppure il fatto che la stesso CIO stia prendendo in considerazione di far entrare nel novero degli sport olimpici gli eSports.

Fattore importante del mercato sono gli streaming dedicati ai giochi, con utenti divenuti vere e proprie star del web. Questo grazie alle loro sessioni di gioco riprese e condivise tramite piattaforme come Youtube di Google e Twitch di Amazon.
Anche l’advertising sta osservando molto attentamente il fenomeno, sia promuovendo i propri clienti all’interno dei giochi cosiddetti free-to-play, dove per ottenere obiettivi giornalieri che normalmente sarebbero destinati solo ai giocatori paganti si viene invitati a visualizzare brevi video pubblicitari, che ottenendo accordi con gli streamer per pubblicizzare i prodotti che si vuol vendere.

I Podcast

Un altro fenomeno esploso definitivamente nel 2020 è quello dei podcast, ovvero quel servizio che offre spezzoni audio tra i più eterogenei e che ormai sono regolarmente fruibili su tutte le piattaforme di streaming audio, da Spotify a Amazon Music.

L’ascolto medio stimato di podcast, per utente, è di circa 30 minuti e ormai oltre il 27% dei navigatori fruisce regolarmente di questo mezzo. Un’interessante branca per un nuovo tipo di advertising, che ormai ha sorpassato il concetto di moda temporanea ed è entrato di buon diritto nel novero dei nuovi media.

Esempi tra i più famosi, in Italia, sono sicuramente i podcast delle varie radio, che rendono fruibili i propri contenuti anche a chi non li ha potuti seguire in diretta. Ma degni di nota sono quelli di personaggi ormai famosi come Alessandro Barbero, noto storico medievalista spesso ospite in televisione, e Marco Montemagno, famoso ai più per i video incentrati sulle nuove tecnologie e la comunicazione.

I Social

Rispetto al 2019 sono 2,2 milioni gli utenti italiani in più connessi ad almeno una piattaforma social, facendo raggiungere il considerevole numero degli utenti nazionali totali a oltre 41 milioni. Un’enormità di utenze, un bacino potenzialmente infinito per ogni advertiser che si rispetti.

I social “storici”, come Youtube, Facebook e Whatsapp, fanno ancora la parte dei padroni – con oltre l’80% degli utenti che hanno un account su queste piattaforme – e Instagram e Messenger che seguono a ruota a breve distanza.
Da notare, invece, la crescita esponenziale di Telegram, programma per molti aspetti migliore rispetto al diretto concorrente Whatsapp. Sia come fruibilità che come servizi offerti, e che, in più, da sempre ha come feature di riferimento la garanzia della privacy. Un concetto molto sentito dall’utenza media negli ultimi anni.

Nonostante le apparenze, i social sono una frontiera ancora non totalmente esplorata da parte degli advertiser ma che più volte – dalla Primavera araba di dieci anni fa fino ai movimenti per i diritti civili delle minoranze dell’ultimo anno (Black Live Matters e #meetoo su tutti) – ha dimostrato potenzialità che superano ogni limite immaginabile.

Conclusioni sull’advertising nel prossimo futuro…

In sostanza il web è ormai davvero a disposizione di tutti e sta sostituendo ogni altro media.
Questo è un fattore decisivo da considerare in ogni campagna di advertising, per non rimanere indietro nei confronti della concorrenza e suggerire al cliente una soluzione che possa garantire quanto meno la maggior visibilità possibile.

Riconoscimento editoriale per la foto: Shutterstock

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