Pikta Studio Mattatoi Piktart Giacomelli Dal Gal

I Mattatoi e la loro realtà, raccontati da due grandi artisti

Dal 27 Giugno al 27 Luglio, presso Piktart – il nostro spazio dedicato alle mostre – Simona Guerra ci conduce in un viaggio fatto di testimonianze artistiche che ci illustrano il crudele mondo degli allevamenti intensivi, i mattatoi. Autori delle serie fotografiche due grandi Maestri dell’arte, il nostro concittadino Mario Giacomelli e il fotografo veneto Pino Dal Gal.

Era il 1961 quando Mario Giacomelli ebbe l’intuizione di realizzare una serie di fotografie dal titolo “Mattatoi”. Il compianto Maestro d’arte fotografica, nei suoi lavori fatti di contrasti tra bianco e nero e di crudo realismo, voleva con questa serie omaggiare le sue umili origini e i ricordi d’infanzia, ma anche dipingere un mondo che sia allora che oggi è poco conosciuto ma che rivela spunti quasi filosofici sulla crudezza della vita.

Era invece il 1976 quando l’idea di Giacomelli venne ripresa da un altro Maestro della fotografia artistica, il veneto Pino Dal Gal. La sua serie “Chicken story” rielabora lo stesso messaggio voluto dare da Giacomelli, ma col gusto artistico proprio del suo modo di fotografare. Un artista da sempre fautore di uno stile realistico e che giocava sui piccoli momenti che, immortalati su pellicola, potessero raccontare, attraverso il giusto calcolo di cromatismi e tagli, storie che normalmente potevano passare inosservate.

Un messaggio schietto e cruento

L’obiettivo delle due serie fotografiche è ambizioso, ovvero il riuscire a immortalare l’estraniazione degli addetti ai lavori dei mattatoi da ogni tipo di sentimentalismo, oltre che la trasformazione dello status degli animali destinati alla macellazione, che da esseri viventi divengono niente di più che carne da macello.

Un percorso finale che questi animali sono destinati a seguire e che li porta a non essere più vite ma prodotti, nati e cresciuti per quel singolo momento in cui divengono merce da sopprimere e poi vendere.
Una realtà crudele, una “metafora di una faccia della realtà del vivere”, come la descrive Dal Gal, e che spesso da consumatori finali tendiamo a voler ignorare per venire a patti con la nostra coscienza.

Le storie raccontate dai due artisti non sfociano nel pietismo o nel biasimo per chi svolge questo lavoro, ma vogliono semplicemente immortalare su pellicola un mondo che si vuol tendere a dimenticare, con una schiettezza che solo le tecniche di contrasto loro proprie possono esprimere.

La testimonianza su “Mattatoi” del Maestro Dal Gal

“L’argomento scelto dalla curatrice Simona Guerra è coraggioso, inevitabilmente duro. Parla di una realtà che non può lasciare indifferente chi la osserva. Io ho voluto farne una metafora della vita umana, in un mondo dove ogni giorno sofferenza, soprusi, violenza e ogni forma di ingiustizia viene inflitta a uomini, donne e bambini. Per tenere gli occhi aperti.

Questo racconto mi ha appassionato da subito anche se non è stato facile realizzarlo. Anche dal punto di vista tecnico c’erano delle difficoltà per via della luce inadeguata, degli spazi. Dovevo stare attento a come mi muovevo ma anche a non dare l’idea di ciò che volevo realmente documentare.

Ho cercato di seguire un senso nel racconto. Da quando i polli arrivano nelle gabbie fino alle successive azioni che accadono. Quelle gabbie mi facevano pensare ai condomini delle grandi città, dove i palazzi sembrano gabbie strette in cui sopravvivere. Nonostante questo penso che la mia fotografia, come negli altri casi, sia un lavoro che ha come soggetto la vita.

Mi gratifica e onora esporre in questa mostra insieme a Mario Giacomelli, il poeta dell’immagine che ho sempre molto ammirato e avuto il piacere di conoscere negli anni ’60, quelli del mio inizio, ai tempi dei concorsi e del merito.”

La ripresa della vita normale che riparte dall’arte

Simona Guerra, curatrice di questa complessa mostra, è ben lieta di riprendere la sua opera di divulgazione artistica dopo questo periodo di stallo causato dalla pandemia che, pian piano, ci stiamo lasciando alle spalle.

Nello Spazio Piktart, presso Pikta Studio, in via Mamiani 14 a Senigallia, sarà possibile ammirare – previa prenotazione telefonica al 3388048294 – a titolo gratuito questa esposizione dal Martedì alla Domenica, dalle 18:00 alle 20:00 dal 27 Giugno al 27 Luglio 2021.

Vi attendiamo numerosi.

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