
Da un’idea fino al suo risultato: come procedere alla validazione di un progetto in quattro semplici passaggi?
Non basta avere idee geniali: bisogna capire se il mercato ne ha davvero bisogno, e come reagirà una volta finalizzato il progetto.
Come succede spesso nella società moderna, l’unione e l’organizzazione fa la forza. Non può sorprendere, quindi, che nel tempo sia sempre più frequente che la parte marketing e quella creativa si interfaccino durante la creazione e la validazione di un progetto. Questo fattore è importante nella visione moderna delle aziende che, ormai, punta fortemente sul concetto di Growth Hacking. Ovvero quel processo di sperimentazione rapida sul prodotto e sui canali di marketing che permette di trovare il modo più efficiente per far crescere un business.
Uno dei modi per raggiungere questa predisposizione mentale è quello di abbattere i muri tra le varie sezioni operative di un’azienda, permettendo loro di comunicare e raggiungere l’obiettivo comune.
Tanto più che svariati studi confermano che il tempo passato nelle riunioni tra i diversi reparti viene ampiamente compensato, in quanto a effetti positivi e a finalizzazione del progetto. Un valido esempio dell’utilità dello scambio di idee in ambito lavorativo.
La validazione del progetto: i dubbi nel processo creativo
Ma, ai fini pratici, quando le aziende creano un nuovo prodotto non sanno se esso venderà. Se aiuterà a raggiungere lead o se porterà a un ritorno dell’investimento speso.
Chiunque guidi un’agency, una web-agency o un’azienda in generale, si pone questi quesiti. Dubbi che portano a essere titubanti nella creazione di un nuovo business e nell’ammontare degli investimenti da dedicarci.
In questa fase del progetto è essenziale affidarsi al reparto marketing. Le previsioni di professionisti del campo, infatti, partono sempre da un fondamentale e monolitico quesito, ovvero se il nuovo prodotto in progettazione soddisfi un bisogno richiesto dal mercato.
E questo non vale solo per i prodotti, ma per qualsiasi tipologia di servizio che si voglia offrire ex novo o per sviluppare implementazioni a progetti già in commercio.
In cosa consiste la validazione di un prodotto, e quali sono gli step consigliati nel processo?
Effettuare una validazione di un progetto, un prodotto o un servizio serve, appunto, a fugare parzialmente i dubbi citati nel paragrafo precedente.
Come ben sappiamo, infatti, il marketing è e resterà un campo della scienza che non ha verità assolute o assunti, ma si basa su previsioni, organizzazione, concretezza, capacità di valutazione dei rischi e, ammettiamolo, anche una certa dose di fortuna.
L’obiettivo principale degli esperti di marketing, quindi, è il limitare il più possibile i fattori aleatori in modo da non fare salti nel buio.
Valutare il riscontro di un progetto sul pubblico, ad esempio, permette di risparmiare risorse e tempo, anche se poi starà sempre alla capacità dell’imprenditore o dell’agency decidere se affrontare o meno il rischio d’impresa e, allo stesso tempo, a non innamorarsi dell’idea, cercando di essere pronto a cambiarla in corso d’opera qualora dovesse palesarsi una nuova criticità non ipotizzata inizialmente.
La validazione progetto può essere divisa in quattro step:
- La raccolta delle informazioni;
- Realizzazione del prototipo;
- La fase di testing;
- Il rilascio.
La raccolta delle informazioni per la validazione del progetto – parte I
Ci è appena venuta un’intuizione. All’apparenza sembra un’idea geniale, e più ci ragioniamo e più ci sembra incredibile che nessuno l’abbia mai pensata prima.
Quello che ci serve comprendere è, sin dall’inizio, se è una necessità per il mercato.
Esiste già una richiesta? Se sì, da chi e come viene soddisfatta? E questo modo di soddisfarla è diverso dal nostro, o quanto meno complementare?
Qui parte il punto più complesso del processo di validazione ma è essenziale espletarlo al meglio, perché ciò costituirà le basi di ogni decisione che verrà presa a riguardo di questo progetto.
È inoltre importante non fermarsi a una percezione indicativa delle risposte, dando per scontate dinamiche e facendoci influenzare da opinioni soggettive. Dobbiamo invece ottenere più numeri possibile, in modo da capire se il nostro progetto sia ricercato o meno alle persone e quindi giustifichi l’investimento. Sarà inoltre importante individuare chi, prima di noi, si potrebbe essere impegnato nella realizzazione di un servizio simile a quello che abbiamo ideato, magari ricercandolo tra i nostri diretti competitor per capire cosa ci differenzia da loro e cosa può averli portati a desistere nell’intento.
Andremo, poi, a verificare a chi il nostro prodotto si rivolge.
La raccolta delle informazioni per la validazione del progetto – parte II
Ci sarà necessario, quindi, redigere una lista di possibili target, specificando per ciascuno gli eventuali bisogni che il nostro servizio risolve nel suo specifico, in base alla profilazione del target che abbiamo stilato.
Sarà utile, a questo punto, verificare tramite sondaggi a campione l’utilità percepita del nostro progetto, in cosa si distingue dagli eventuali competitor e perché questi campioni di sondaggio dovrebbero preferire il nostro prodotto ad altri.
In questo step sarà anche utile individuare eventuali problemi specifici legati al progetto, come reperibilità e costo dei materiali, tempi di lavorazione e una visione di ogni problema che potrebbe sorgere dalla realizzazione alla vendita di ciò che stiamo valutando.
I sondaggi, inoltre, sono ottimi mezzi per fare della lead generation, permettendoci così di stilare un database di potenziali clienti e profilandoli per le eventuali esigenze, in modo da associare il prodotto alle persone giuste.
Più alto sarà il tasso di conversione, più il sondaggio sarà fondamentale per ottimizzare la spesa effettuata, in maniera tale da portare le utenze contattate a rispondere e, perciò, ad avere dati quantitativi a sostegno delle nostre scelte.
Realizzazione del prototipo
Dopo aver proceduto a un’attenta analisi dei competitor e aver avuto più chiare le esigenze dei nostri potenziali clienti, è il momento di realizzare una bozza usufruibile del prodotto.
Soffermiamoci su ciò che davvero serve, senza perderci in inutili fronzoli.
Il prodotto non dovrà, per forza, avere tutte le funzioni che abbiamo in mente e non dovrà essere perfetto. Dovrà semplicemente possedere le caratteristiche essenziali per rispondere ai bisogni che abbiamo raccolto in fase di analisi.
Prototipo che, tra l’altro, permetterà di passare velocemente alla fase successiva, testando se i dati e le ipotesi studiati finora siano stati corretti. Altrimenti sarà necessario modificare ulteriormente il progetto, prima dell’uscita ufficiale sul mercato.
La fase di testing
La fase di testing avviene mettendo a disposizione il prototipo a un gruppo di studio, in modo che ne valuti pregi e difetti. Questo dovrà fornire essenziali feedback di ricezione dei dati qualitativi, facendo comprendere cosa vada bene e cosa no. In modo da modellare il progetto finale.
Possiamo coinvolgere il database di coloro che hanno partecipato al sondaggio iniziale, con l’obiettivo di creare anche una fidelizzazione a lungo termine. È importante rimarcare l’importanza del compito e stimolare la consapevolezza degli utenti che si tratti di un prototipo.
E che il loro contributo è davvero importante. Il reparto marketing potrà sfruttare questa relazione per campagne successive, richiedere recensioni il giorno del lancio ufficiale, creare pubblici simili e altre attività.
Una volta raccolti i feedback, la squadra dovrà essere pronta a riprogettare il prodotto, in modo da realizzare un risultato finale. Che sia in linea con i risultati forniti dai target che hanno partecipato ai sondaggi e ai test.
Il rilascio
Espletate completamente le precedenti tre fasi, siamo finalmente – e fieramente – pronti al lancio del prodotto sul mercato. Con la consapevolezza che esista almeno una nicchia di utenti interessata a comprarlo.
Naturalmente il lavoro non è finito qui.
L’implementazione di ogni nuova funzione, l’accoglimento di esigenze particolari da parte della clientela e altre evenienze più o meno prevedibili rimetteranno in moto la validazione del progetto. Un processo che, però, partirà da una comunità – tra personale e lead – che già conosce e utilizza il progetto creato. E non dovrà, perciò, ripartire da zero.
Riconoscimento editoriale per l’immagine: Shutterstock
Riconoscimento editoriale per il testo: Ninjamarketing
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